Vantaggi somministrazione endovenosa rispetto a somministrazione sottocutanea
I vantaggi della somministrazione endovenosa rispetto a quella sottocutanea di immunoglobuline per la polineuropatia demielinizzante infiammatoria cronica (CIDP) includono:
- Rapido raggiungimento dei livelli plasmatici: Con la somministrazione endovenosa, si raggiunge rapidamente un alto picco plasmatico di immunoglobuline, mantenendo un livello anticorpale in circolo protettivo con un’infusione ogni 3-4 settimane in ambiente ospedaliero.
- Frequenza d’infusione: La somministrazione endovenosa richiede un’infusione ogni 3-4 settimane in ambiente ospedaliero, mentre la somministrazione sottocutanea richiede infusione una volta al mese, per via sottocutanea, presso il proprio domicilio.
- Effetti collaterali: La somministrazione endovenosa può causare effetti collaterali sistemici a volte gravi (nausea, cefalea, affaticamento ecc.), mentre la somministrazione sottocutanea può aumentare la compliance da parte dei pazienti affetti da immunodeficienze primitive.
- Livelli sierici stabili: Con la somministrazione sottocutanea, le immunoglobuline infuse hanno una sopravvivenza in circolo più prolungata di quelle infuse endovena, con una capacità di mantenere i livelli sierici stabili più a lungo e una farmacocinetica tipicamente a plateau priva del picco della infusione endovenosa.
In sintesi, la somministrazione endovenosa di immunoglobuline per la CIDP offre un rapido raggiungimento dei livelli plasmatici, ma può comportare effetti collaterali e richiedere un’infusione in ambiente ospedaliero.
D’altra parte, la somministrazione sottocutanea può offrire una maggiore flessibilità e comodità per il paziente, con una frequenza di infusione ridotta e una maggiore stabilità dei livelli sierici.
La scelta tra le due modalità dipende dalle esigenze e dalle preferenze del paziente, nonché dalle indicazioni del medico curante.